A Houston la maggior parte della gente vive in case e non in appartamento. Aggiungerei anche in case molto grandi e confortevoli perché se c’è una cosa che in Texas non manca è lo spazio. Personalmente adoro la mia casa e credo che quando la mia esperienza americana finirà mi mancherà la luce e il respiro ampio che questo spazio mi concede ogni giorno quando apro gli occhi.
In più c’è un altro aspetto da tenere in considerazione ed è il costo delle case qui che è relativamente basso. La mia stessa casa in un altro stato americano costerebbe tante volte di più. Quindi mi ritengo fortunata. Altra cosa interessante è che negli Stati Uniti in barba ad ogni forma di privacy i prezzi di acquisto e vendita, la storia della casa stessa (spese ristrutturazione, chi ha venduto/comprato e come) è tutto scritto in rete sui siti specializzati (Zillow per esempio).
Basta mettere l’indirizzo o trovarlo sulla mappa e si conosce più o meno il valore dell’immobile.
Tante persone lavorano come agenti immobiliari (i cosiddetti realtor). E non tanto perché non sia un lavoro qualificato e facile da conseguire. Tutt’altro. Serve formazione ed esperienza. Piuttosto è un lavoro flessibile con gli orari e che dà una discreta rendita specialmente quando il mercato immobiliare impenna come in questi ultimi anni in Texas.
C’è una fortissima migrazione proveniente dalla California dove si sta verificando il grande fenomeno del caro prezzi immobiliari e quindi nonostante il mondo del lavoro tiri e produca anche redditi discreti, il prezzo di vendita delle case (e degli affitti) è così alto che un lavoratore californiano medio non ce la fa a sostenere il costo della vita. Se ci pensiamo un po’ è quello che sta succedendo da noi a Milano, dove i prezzi delle case stanno salendo in modo insostenibile e i redditi medio bassi faticano a sostenere i costi.
Questo esodo verso il Texas, dicevo, ha fatto sì che il valore delle nostre case sia salito parecchio se non altro perché tanti Californiani vendendo il loro immobile prima di trasferirsi riescono a pagare tutto in contanti senza chiedere mutui bancari e spesso riescono a vincere le aste di acquisto. Quando si mette una casa sul mercato, specialmente se valida, capita spesso che ci siano tante offerte al rialzo e quindi come sempre il vile denaro comanda le partite.
Ma in realtà la mia riflessione di oggi è di tutt’altro genere e riguarda i benefici e gli svantaggi di vivere in casa.
Oltre che la comodità aggiungerei tra i benefici anche la riservatezza dello spazio. Poi generalmente un giardino dove poter stare all’aperto che in caso di famiglie con bimbi non ha eguali. Avere una casa a Houston ti da anche la possibilità di avere un cane e donargli lo spazio giusto per stare bene. Non ultimo, puoi invitare quanta gente vuoi il ché, se sei un animale sociale come me, aiuta tanto. La mia casa infatti è sempre piena di amici.
Ma cosa comporta avere una casa grande ?
Primo punto a mio avviso sono le spese. Le case vanno riscaldate, rinfrescate d’estate e pulite ogni giorno. In America la qualità della struttura delle case è scarsa (tutto legno e carton gesso) quindi anche la manutenzione è cosa seria. Ogni tot numero di anni va sostituito il tetto, fatte opere di manutenzione ordinaria e straordinaria. Poi c’è la questione giardino e in tanti casi il prato davanti.
Il prato a Houston va tenuto tagliato per bene, pena lettera di sollecito della associazione dei vicini. Ci eravamo illusi che lo avremmo fatto noi. Ci siamo comprati pure gli attrezzi, ma d’estate, quando l’erba cresce di più, la temperatura tocca vette altissime e si fatica pure a respirare. Quindi dopo un ping pong di turni familiari in cui musi e recriminazioni ballavano a braccetto abbiamo optato per un semplice giardiniere che viene a farlo per noi.
Tanti texani hanno la piscina. Mentre in Italia è uno status symbol notevole (la hanno solo i ricconi veri) qui a Houston parecchie case ne sono dotate. Non so chi di voi ne ha avuta mai una, ma comporta un impegno costante di pulizia, acquisto prodotti chimici, attenzione affinché sia sempre utilizzabile, complice anche un caldo afoso e quindi un alto utilizzo.
Ho sempre vissuto in appartamento, e qui che ho una casa molto grande con spazio per ospitare amici e parenti non è venuto nessuno a trovarmi.
Dicono che è lontano (vero) e costoso arrivarci (altrettanto vero). La verità è che a Houston non si viene per vacanza, non è New York e nemmeno Los Angeles.
In questi posti magari avrei avuto più ospiti, ma sicuramente meno spazio per ospitarli.
Da Houston e dalla mia casa vi saluto con un ultimo pensiero un po’ buonista, ma tanto vero.
Non conta quanto sia grande una casa, ma quanto riusciamo ad essere felici dentro, con le persone al nostro cuore care.
Diletta, Houston